Su di un’alta collina che si affaccia come belvedere sull’Alta valle del Calore sorge Cassano Irpino. L’antico borgo medievale giace in un territorio abitato sin dall’antichità grazie all’abbondanza di sorgenti presenti nell’area. Il borgo medievale si formò probabilmente attorno a un originario fortilizio longobardo, trasformato dai Cavaniglia in Palazzo Baronale.  Dell’originario fortilizio, che si sviluppava attorno ad una torre di guardia, sono rimasti i resti di un torrione e della cinta muraria. All’ingresso del borgo si trova, invece, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, vero gioiello d’arte risalente al XIV secolo. L’edificio conserva splendidi affreschi quattrocenteschi e un trittico di stile rinascimentale, oltreché una Scala Santa percorrendo la quale si può ottenere l’indulgenza. La Chiesa Madre del comune è invece dedicata a San Bartolomeo Apostolo. Fu costruita nel 1557, a seguito di una drammatica pestilenza, per poi essere restaurata completamente nel XVIII secolo. Notevole è la torre campanaria e la facciata con lo splendido portale in stile tardo-barocco sul quale spicca il busto di San Bartolomeo Apostolo. Ma la vera ricchezza di Cassano Irpino sono le sue sorgenti d’acqua. Si tratta di un sistema di quattro sorgenti, Bagno della Regina, Acqua del Prete, Peschiera e Pollentina, da cui si origina l’Acquedotto Pugliese. Da qui partono circa 4.000 litri di acqua al secondo che, scorrendo per caduta libera e senza alcuna spinta, raggiungono Santa Maria di Leuca, nel tacco della penisola. Di sicuro la sorgente che maggiormente stupisce è la Pollentina, che ammalia il visitatore con il gorgoglio delle sue polle e il gioco di luci che si scatena dalle gocce d’acqua che emergono prepotenti dal suolo. La sorgente Pollentina è ormai una tappa fondamentale nel circuito di sensibilizzazione verso la tutela della risorsa idrica e, più in generale, per la salvaguardia dell’ecosistema.